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Modir Min è il titolo della lastrocca tradizionale islandese, che, rivisitata, apre il nuovo album di Sabrina Napoleone: si traduce con “madre mia”, una locuzione che è al contempo invocazione e imprecazione e che unisce, sul piano logico, il piccolo ed il grande lasciandone inde nita l’energia sostanziale e la forza esistenziale.
La copertina ci racconta già qualcosa, mostrandoci una piccola Sabrina in piedi sopra un gigante disteso, abbattuto, e ci anticipa una narrazione di resilienza. La cantautrice in effetti da quel telamone sembra guardare tanto ai propri ‘fantasmi del passato’ da cui è comunque riuscita a difendersi (Resilienza) quanto a possibili scenari futuri collettivi che si presentano non esattamente rosei (L’Oro). Lo sguardo di Sabrina parte dall’analisi di un presente in cui gli individui sono studiati e pilotati virtualmente nei propri gusti e desideri (Elective Test), in cui la paura del diverso, dello straniero diventano giusti cazione dell’emarginazione, dell’indifferenza, persino della violenza verso chi è sentito come una possibile minaccia (ancora L’Oro, non a caso scelto come singolo del disco).
Nonostante domini questa visione critica e per certi versi ‘dark’ della realtà, il disco respira moltissimo, tinto com’è di sfaccettature diverse, come diversi sono i registri vocali attraverso i quali la cantautrice interpreta i propri brani. L’album contiene infatti anche momenti di grande godibilità e, se vogliamo, di disincantata leggerezza: un brano come Il Business Dei Primati, per esempio, è la tragicomica descrizione di un bosco e sottobosco musicale in cui tutti sgomitano per avere il proprio posto al sole, mentre l’energica cover de La Ballata Della Moda rappresenta un emblematico omaggio a un Luigi Tenco che sapeva essere, anche lui, tanto malinconico quanto attento alla realtà dei consumi e capace di restituirla con sagace ironia.
Anche i brani più lirici, quelli in cui la cantautrice svela se stessa e il proprio modo di relazionarsi con l’amore, con la disillusione, ma anche con una profonda ricerca di comunicazione con l’altro, godono di umori cangianti. Talvolta domina l’epoché, la sospensione, nell’attesa di un riavvicinamento e di un ritrovato dialogo (Solo Spazio), altre volte i tormenti del cuore vengono ridimensionati e spazzati via da consapevolezze più oggettive (Nel Giorno di Natale), altre volte l’amore sembra essere insuf ciente a placare il “tormento che è di brace”, la cui natura è più sociale e politica che erotica (Creatura di Rabbia).
- Genre
- Alternative Rock
Contains tracks
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