Marco Silvi
Roma
Iniziato al jazz da una famiglia da sempre appassionata di musica e in particolare di quello swing che durante gli anni della Grande Guerra era musica travolgente e proibita, studia e consolida il linguaggio jazzistico con i pianisti argentini German Kucich e Nicolas Otiz nella Escuela De Mùsica Creativa di Madrid; la sua permanenza in Spagna, durata per gli ultimi tre anni del liceo, lascia un’influenza indelebile. Tornato a Roma si laurea al corso triennale di Pianoforte Jazz presso il Conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone, sotto la guida di Eugenio Colombo, Greg Burk ed Ettore Fioravanti. La guida del poliedrico pianista/tastierista Feliciano Zacchia e la sua assidua frequentazione a seminari di perfezionamento musicale, come ad esempio InJazz Fabriano e Siena Jazz, gli hanno permesso di studiare e collaborare con artisti di fama nazionale e internazionale come Eugenio Colombo, Mario Corvini, Pietro Jodice, Vittorio Silvestri, Carlo Conti, Steve Cardenas, Ferenc Nemeth, Mauro Negri, Furio Di Castri, Greg Burk e molti altri.
La sua grande passione per il Free Jazz conosce un primo momento di forte sperimentazione con il suo Free-k Quartet – con Joy Grifoni al contrabbasso, Giacomo Zucconi alla batteria e Igor Marino al sax tenore – che culminerà con l’apertura del concerto di Jeremy Pelt al noto jazz club romano Alexanderplatz, per poi avere la grande occasione di suonare nell’Orchestra Jazz del Conservatorio di Frosinone in tributo al presente Ornette Coleman, in visita ai seminari di Atina Jazz il 23 luglio del 2010.
La sua forte inclinazione alla composizione ha favorito una collaborazione con le arti visive e letterarie e dal 2010 è in un duo stabile con l’attore Niccolò Scognamiglio portando in scena alcuni racconti tratti da Il Bar Sotto il Mare di Stefano Benni. Quì musica e parole trovano un gioioso ma anche struggente incontro, un’armoniosa sintonia di immagini e suoni.
Ma è con la collaborazione con l’affermato sassofonista romano Marcello Allulli, che la sua ricerca, incentrata a riportare all’essenzialità e all’efficacia emotiva un jazz sempre più distante dall’ascolto popolare, compie una sua crescita importante. Il duo sax-piano propone canzoni popolari italiane e internazionali rivisitate, ma anche brani originali dalle atmosfere oniriche e dal 2011 comincia il suo cammino all’estero, come prima tappa, l’Istituto Italiano di Cultura di Strasburgo.
E’ arrivato in finale al concorso Padova Porsche Jazz Festival 2012 con la formazione InTrioverso, accompagnato da Mauro Arduini al contrabbasso e Massimo Di Cristofaro alla batteria; un’avventura in cui prende totalmente corpo il suo immaginario musicale, incentrato sulla ricerca di un suono personale e collettivo allo stesso tempo.
Attualmente è membro stabile della New Talents Jazz Orchestra, organico neonato di giovani promesse del jazz italiano, sotto la guida del trombonista/arrangiatore/direttore Mario Corvini; un grande successo alla Casa del Jazz di Roma con una serie di guide all’ascolto spaziando tra Duke Ellington, Count Basie, Bob Mintzer e Thad Jones. Inoltre, per la nuova stagione 2013 la giovane formazione si è cimentata anche in una rassegna concertistica in collaborazione con artisti del calibro di Javier Girotto, Stefano Di Battista e Daniele Tittarelli, esibendosi come ospite anche nella trasmissione WebNotte di Repubblica TV, live all’Auditorium Parco della Musica di Roma.
La ricerca per la propria tesi di laurea discussa e suonata presso il Conservatorio di Frosinone – incentrata nell’ambito del Free Jazz degli anni Sessanta – è stata la scintilla che ha fatto scaturire l’energica collaborazione con il giovane e visionario contrabbassista Stefano Battaglia e l’altrettatno giovane e impetuoso batterista Alessandro D’Anna. Nasce il Free-Hands Trio, un progetto che prende corpo dall’intento comune di conciliare sonorità mainstream, brani originali e interazioni sonore aperte, spingendosi continuamente ai limiti delle possibilità che strumenti come il pianoforte, la batteria e il contrabbasso, possono ancora offrire.
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